La Chiesa di San Francesco di Paola è situata nel centro storico della città di Matera ed in essa ha sede l’omonima Arciconfraternita, sotto la guida spirituale del Rettore Don Antonio Tortorelli dal 1948. La chiesa ha sempre avuto nel corso dei secoli un ruolo centrale nella vita dell’intera comunità sia per la presenza della confraternita sia perchè rappresenta una tappa fondamentale nel giorno della Festa della Bruna, accogliendo il Quadro della Madonna della Bruna al termine della “Processione dei Pastori“. Don Antonio nel 1974 ha pubblicato una monografia incentrata sulla chiesa stessa, arricchita e migliorata in occasione del 5° Centenario del Beato Transito del Santo Paolano 1507-2007. Da tale opera si apprende che i lavori per la costruzione di questo luogo di culto iniziarono nel 1774 (particolare visibile grazie all’incisione nel tufo sul portale d’ingresso) e terminarono qualche anno dopo. Dal 1960 la chiesa è sede della Congregazione laicale, situata inizialmente presso la chiesa rupestre Santa Maria de Armenis nel Sasso Caveoso. La devozione a San Francesco da Paola giunse a Matera attraverso l’opera missionaria dei Frati Minimi, un gruppo di fedeli decise così di costituire la prima aggregazione dei laici al fine di promuovere maggiormente il culto al Santo.
La chiesa fu costruita in varie fasi proprio a causa della mancanza di fondi e grazie alla tenacia della Confraternita ed alla Congregazione (foto a sinistra); la nascita di quest’ultima risale al 1600, con sede nella Cappella di Santa Maria de Armenis situata nel Sasso Caveoso, dietro il Convitto Nazionale (che i materani indicavano come la chiesa di San Francesco da Paola Vecchia), composta inizialmente da bottegai, artigiani e braccianti. Successivamente si unirono anche i nobili della città come Firrao, Malvezzi, Gattini, De Miccolis, Sorrentino e Venusio. L’aggregazione alla Confraternita avveniva per votazione segreta su domanda dell’interessato il quale, prima della definitiva accettazione tenuta segreta con grande riservo, era controllato per 13 venerdì consecutivi nei quali doveva partecipare alle funzioni rimanendo in ginocchio davanti all’altare. La regola che si erano imposti i membri della Confraternita era la seguente: ogni venerdì i candidati dovevano intervenire presso la chiesa di San Francesco a recitare il Rosario e le Litanie per i defunti in abito caratteristico. L’abito era costituito da un camice bianco con Pazienza, sul quale era affisso il simbolo della carità, laccio color marrone, cappuccio bianco e Corona del Rosario. Successivamente la Pazienza fu dotata di lame d’oro come distintivo per i tre superiori, e la canna d’India con laccio con pomo di argento solo ad uso del Priore. L’iscrizione alla Confraternita di San Francesco da Paola aveva anche come scopo il suffragio assicurato dopo la morte, con lasciti in danaro o in natura (ad esempio i pastori lasciavano i propri animali che quindi fungevano quasi da sacrificio). Secondo l’usanza, chi donava alla Confraternita una somma annuale diventava temporaneo proprietario (senza alcun costo) delle pecore della Cappella, le quali servivano per aprire le processioni al Santo ricoperte di manti. In definitiva la partecipazione alla Confraternita (a sinistra la foto del saio) era vissuta per l’esercizio del Culto Divino, nelle opere di carità, di beneficenza, di assistenza e di cooperazione economica. Fece anche parte della confraternità il pittore Vito Antonio Conversi, il quale divenne priore e, su ordinazione della famiglia Moro, dipinse una tela che raffigura l’episodio del bruciamento delle spoglie di San Francesco di Paola da parte degli Ugonotti nel 1755. Anche l’artigiano, intagliatore e modellatore di terracotta Pasquale Calabrese (1855-1927) entrò a far parte della Confraternita, di cui divenne dirigente. Quest’ultimo fu autore della statua in terracotta del Santo, dell’Altare Maggiore della Chiesa e della Statua di Venerazione posta nella nicchia dietro l’altare.
La facciata anteriore della Chiesa è divisa in due parti da un cornicione. La parte inferiore presenta il portone di ingresso, ricostruito in legno castagno nel dopoguerra perché diventato fatiscente, disegnato dall’architetto Emanuele Plasmati e dall’ebanista Damiano Schiuma, e la balaustra, anch’essa ricostruita in marmo di Trani. La parte superiore presenta una grossa finestra, con la dicitura “CARITAS” che dà luce alla chiesa, e una nicchia che ospita la statua di San Francesco di Paola. Nel lato sinistro della chiesa vi è il campanile, con due campane, al quale si accede dall’interno con una scala a chiocciola. Nella parte superiore e laterale della chiesa ci sono quattro vetrate artistiche che raffigurano e raccontano alcuni episodi della vita del Santo e alcuni miracoli. Il cupolone a sinistra presenta una vetrata artistica raffigurante il miracolo del richiamo in vita dell’agnello Martinello, mentre sulla destra vi è il simbolo dell’Ordine Caritas presentato al Santo dall’Arcangelo San Michele (foto a sinistra).
Lateralmente la Chiesa presenta la Cappella dove è posta in venerazione la statua del Santo in terracotta, eseguita dall’artista Pasquale Calabrese nel 1884, e dalla parte posteriore comunica con la Sagrestia. Ai piedi della statua sono esposte le Reliquie del Santo che l’Arci Confraternita ottenne fin nel 1721. La parte che circonda la nicchia è abbellita con pannelli di marmo dogati in Caldia e Rosso Bilbao, mentre la volta è arricchita da stucchi artistici decoratici.
La chiesa è costituita da una navata e quattro vani ad arco, in cui sono collocati quattro altari, ed infine comprende una cupola semisferica. Intorno agli altari sono poste numerose statue e tele. Nel pannello centrale è intagliata una rosa di forma circolare divisa in dodici sezioni in cui sono incise dodici virtù: pietà, fervore, amore, umiltà, carità, pace, zelo, fede, gioia, purità, forza e ordine. In corrispondenza dell’ingresso, nella parte superiore, c’è l’organo acquistato nel 1966 (foto in basso) che sostituì quello vecchio, acquistato nel 1785. Attualmente lo strumento musicale viene utilizzato dal gruppo Schola Cantorum, diretto attualmente dal prof. Franco Dimatteo. In corrispondenza della cupola vi è l’altare maggiore in marmo che occupa la parte centrale della chiesa e, sulla parte posteriore della facciata, vi è una nicchia dove è alloggiata la statua del Santo. La nuova statua, realizzata in legno dall’artista Pasquale Calabrese su mandato dell’Assemblea, sostituì nel 1884 la precedente, danneggiata dall’umidità. Ai quattro angoli della cupola sono riprodotti i quattro simboli dei Santi Evangelisti e, nelle lunette, sono dipinti gli angeli. La semicirconferenza è abbellita da sei pitture, a forte tempera, eseguite dal prof. Salvatore Cozzolino della Regia Accademia delle Belle Arti di Napoli, deliberate nel 1930 dall’Assemblea della Confraternita con Rettore il can. Vito Vizziello e Priore Francesco Di Marzio. Contemporaneamente al rifacimento della statua in legno da parte dell’artista Calabrese, la Chiesa fu dotata di lampadari in cristallo forniti dalla ditta Salomone Grohamann di Napoli. Il Tempio e l’Altare furono consacrati dall’Arcivescovo Francesco Zunica il 29 Settembre 1795, avvenimento ricordato con una scritta posta sull’acquasantiera.
Dove e come arrivare
La chiesa è situata in via XX Settembre, in prossimità di piazza Vittorio Veneto, nella zona centrale di Matera. L’area è soggetta a ZTL, si consiglia quindi di utilizzare i parcheggi custoditi presenti nelle immediate vicinanze. Per maggiori informazioni è possibile consultare l’approfondimento “Come spostarsi a Matera“. L’ingresso in chiesa è gratuito.
Reverendo Parroco
Parrocchia Cappella di San Francesca da Paola
Oggetto: Ricerca Genealogica
Reverendo Parroco,
Sono Tiago Rocha de Carvalho Freitas e abito in Brasile, nell’indirizzo sotto indicato. Ho cominciato una ricerca sull’origine della mia famiglia e avrei bisogno del suo aiuto. Ho già contattato l’Ufficio di Stato Civile del Comune ma mi hanno detto di rivolgermi a Lei per i registri anteriori all’anno di 1871.
Dispongo dell’informazione che la mia famiglia proviene da Chiviari or Genova in Liguria.
Vorrei chiederLe gentilmente di fornirmi la data di nascita del mio antenato Nicola Amoretti or Nicolau Amoretti che suppongo sia intorno all’anno 1819/1820 (figlio Di Sebastiao Amoretti,Sebastiano Amoretti e Catherine Ghirardi )
Inoltre, vorrei chiederLe se può essere così gentile da ricercare questi dati e transcriverli per esteso sui certificati parrochiali di nascita che cortesemente chiedo di inviarmi.
Questo documento che Le chiedo mi è stato richiesto dal Consolato Italiano in Brasile e secondo la legge dello Stato Italiano è assolutamente necessario per poter completare la procedura di acquisto della cittadinanza italiana.
La ringrazio in anticipo per la sua gentilezza e premura.
Distinti saluti,
Tiago Rocha de Carvalho Freitas , Ireland ,Dublin
Street 92 Crumlin Road ,Drimnagh .
353 899731729
Buongiorno, la pagina fa riferimento alla Parrocchia di San Francesco da Paola della città di Matera. Potrebbe provare a cercare riferimenti analoghi a Chiavari o Genova.
Salve potrei avere pianta , prospetto e sezione della Chiesa in esame ?
hola, como si chiama il vestito che si vede nella pagina della chiesa di Santo Francesco de Paola? quello con cappuccia e cordone. e che origine ha? ha una simbología?