Perdersi nei vicoli dei rioni Sassi, esplorare il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e la Civita
(i celebri rioni Sassi di Matera)
Prima che essere eletta Capitale Europea della Cultura 2019, i Sassi di Matera ed il Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri sono stati inseriti nel 1993 nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO. Camminando per i vicoli dei Sassi, qual è il vicinato più bello, l’angolo più caratteristico o lo scorcio più suggestivo? La risposta è semplice: il successivo. Il consiglio che sentiamo di darvi è di perdervi all’interno di questo groviglio di vicoli e vicinati. Svoltando l’angolo si va sempre incontro ad una nuova scoperta. Ripide scalinate, affacci mozza fiato, strade che sono tetti, grotte, abitazioni in parte scavate nella rupe ed in parte costruite, cisterne e chiese. Passeggiate per il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e la Civita per fare shopping nei negozietti, acquistare dei souvenir nelle botteghe artigiane, per gustare un aperitivo o semplicemente per fare delle foto. Respirate la storia in un luogo senza tempo. E se andate di fretta, non mancate di percorrere a piedi, in ape calessino o a bordo di un risciò il giro panoramico che va da via d’Addozio fino in via Buozzi (o viceversa), passando per via Madonna delle Virtù e piazza San Pietro Caveoso.
Assistere ad un tramonto da Murgia Timone o dalla chiesa di Sant'Agostino
(tramonto da Murgia Timone)
Chi non ha mai paragonato i caratteristici rioni Sassi, con il loro unico skyline, ad un presepe vivente a grandezza naturale? Matera è meravigliosa sia di giorno che di notte, ma forse è proprio al tramonto che questa antica città da il meglio di se. Vi consigliamo di non prendere impegni per l’imbrunire. Potreste ammirare la lenta discesa del sole dal belvedere nei pressi della chiesa di Sant’Agostino, in tal caso vedreste il sole dietro il campanile della Cattedrale. Oppure, in alternativa, potreste recarvi sull’altopiano della Murgia (Murgecchia o Murgia Timone) e rimanere sbalorditi guardando la lenta accensione delle luci nelle case e nei vicoli dei Sassi. Questo scriveva il cronista Verricelli in “Cronica de la città di Matera 1595-1596” osservando da piazza Duomo gli antichi rioni illuminarsi per il censimento:
“A notte oscura stando da sopra lla città alli muri dal piano dell’arcivescovato et riguardando a bascio al burgo barisano ove ad un suono di tromba tutti li abitanti escono lle lume, chi granda et chi piccola, fuori lle loro case et palazzi si vè un simile cielo stellato con li segni celisti di stelle sotto li piedi talchè siccome li morti stanno sopra li vivi, cossì per contrario il cielo con lle stelle sta di sotto li piedi di homini et non sopra la testa”
I Sassi come un cielo stellato sotto i piedi degli uomini.. emozionante vero? E se volete godere di un tramonto (e non solo) spettacolare rimanendo nella zona centrale del “Piano”, non dimenticate di affacciarvi dal “Belvedere Guerricchio” (o “I tre archi”) in piazza Vittorio Veneto o dal belvedere di piazzetta Pascoli (nei pressi del Palazzo Lanfranchi).
Percorrere il ponte tibetano nel torrente Gravina e praticare trekking nel Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri
(parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri)
Il Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri consente di trascorrere una o più giornate totalmente immersi nella natura più selvaggia. I ripidi costoni scavati dal torrente Gravina nel corso dei millenni rappresentano un must per gli amanti del trekking. Armati di attrezzature ed abbigliamento adatto vi invitiamo a percorrere i numerosi sentieri, tra vecchi tratturi usati ancora oggi per il pascolo, le circa 150 chiese rupestri (antichissimi luoghi di culto risalenti all’età bizantina) ed i villaggi primitivi attestabili all’età del Paleolitico e del Neolitico. Il tutto immersi in uno scenario unico al mondo, impreziosito da una flora che può contare su ben 923 specie, ovvero un sesto dell’intera flora nazionale ed un terzo di quella regionale. Per scoprire tutti i segreti di questi luoghi vi consigliamo di affidarvi ad una guida escursionistica esperta.
(ponte tibetano che collega i rioni Sassi al parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri)
E se siete amanti del brivido non potete perdere il ponte tibetano che collega i rioni Sassi alla Murgia oltrepassando il torrente, ricalcando il sentiero 406 del parco. L’accesso avviene nei pressi di Porta Pistola. Man mano che si scende potrete ammirare i vecchi rioni in tufo da una prospettiva unica. Il ponte è lungo 35 metri e raggiunge un’altezza massima di 9 metri; per percorrere interamente il sentiero arrivando a Murgia Timone occorrono circa 2 ore di cammino (4 ore nel caso in cui si debba fare ritorno nei Sassi).
Scattarsi un selfie alla "Fontana dell'Amore"
Innamorarsi a Matera? Per un attimo chiudete gli occhi e facciamo insieme un tuffo nel passato. Immaginiamo di essere nei Sassi prima dello sfollamento avvenuto negli anni ’50/’60. Vicoli sicuramente pieni di sofferenza, ma anche di tanta vitalità, spontaneità e semplicità. Spesso l’unico momento in cui i più giovani potevano scambiarsi occhiate fugaci era mentre avveniva l’attingimento dell’acqua dalle fontane pubbliche. Una scena che si ripeteva quotidianamente, ad esempio, in via Muro, la discesa che dalla Cattedrale (la Civita) porta a ridosso di piazza San Pietro Caveoso. Gruppi di ragazzi attendevano con ansia l’arrivo delle ragazze sperando in timidi segnali di reciproco interesse. Così l’artista Domenico Sepe ha voluto immortalare questa scena con ben 5 statue in bronzo a grandezza naturale. La “Fontana dell’Amore“, questo è il nome dell’opera, rappresenta una tappa imperdibile nel vostro romantico soggiorno a Matera.
Entrare a contatto con la civiltà contadina, visitare il museo ed una casa grotta
(casa grotta nei Sassi)
Carlo Levi, nel celebre romanzo autobiografico “Cristo si è fermato ad Eboli”, definì Matera capitale della civiltà contadina. Una definizione che si rispecchia fedelmente nelle statistiche degli anni ’50: infatti circa il 70% della popolazione dei Sassi era costituita da contadini. Questi vivevano in un contesto di assoluta povertà ed arretratezza, in ambienti sporchi e malsani tuguri, in compagnia persino degli animali. Visitare il museo della civiltà contadina ed una casa grotta consente di toccare con mano la realtà che ha contraddistinto Matera fino agli anni ’50. Dagli oggetti di uso quotidiano agli attrezzi per mestieri andati ormai perduti, dai giocattoli di un tempo ai tipici arredi. Un tuffo nel passato per scoprire chi eravamo e come questo popolo riusciva, con ingegno e spirito di sopravvivenza, a resistere alle enormi difficoltà che la vita imponeva ogni giorno.
Tuffarsi nella storia e nell'arte, visitare i musei della città
(Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”)
Matera è storia e cultura, non a caso nel 1993 è stata inserita nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità UNESCO e nel 2019 ha rivestito il ruolo di capitale europea della cultura. Secondo gli studiosi si tratta della terza città più antica del mondo, dove la vita scorre ininterrottamente da più di 10.000 anni. Le vicissitudini che appartengono al passato di questi luoghi sono raccontate attraverso le testimonianze storiche ed artistiche custodite nei numerosi musei visitabili. I più famosi sono sicuramente il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” ed il Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata “Palazzo Lanfranchi”; nel primo si possono ammirare testimonianze rinvenute nei dintorni di Matera risalenti all’età preistorica e della Magna Grecia, mentre nel secondo vi è una carrellata di opere d’arte sacra, collezionismo vario ed arte contemporanea. Da segnalare il padiglione completamente dedicato a Carlo Levi, con la celebre tela “Lucania ’61”.
(“Lucania ’61”, celebre tela di Carlo Levi esposta nel Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata “Palazzo Lanfranchi”)
Ma Matera offre molto di più.. ad esempio Casa Noha, un bene di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che propone dei contenuti multimediali incentrati sugli anni che hanno portato allo sfollamento dei Sassi. Per scoprire il passato e le tradizioni potreste visitare il MIB (Museo Immersivo della Bruna) dedicato alla Festa della Bruna, il Museo della Civiltà Contadina, il Parco della Storia e dell’Uomo, il MUDESCA (Museo dello Scavo di Matera) o il MOOM (Matera Olive Oil Museum). Se siete amanti dell’arte, non potete perdere il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea “Palazzo Pomarici”), il MATA (Museo Diocesano di Matera) o la casa di Ortega. Questi e molti altri contenitori culturali sono a vostra completa disposizione.
Ammirare la parte sacra di Matera, sgranare gli occhi nelle chiese rupestri e del "Piano"
(Cripta del Peccato Originale o Grotta dei Cento Santi)
A partire dall’età bizantina (VIII secolo d.C.) la città dei Sassi, situata geograficamente lungo una delle vie maggiormente frequentate da monaci e pellegrini diretti in Terra Santa, vide accrescere il suo legame con la religione cristiana. Questi flussi consentirono l’insediamento dei monaci e la nascita delle famose chiese rupestri, splendide testimonianze artistiche e religiose che sono valse a Matera l’appellativo di “Capitale dell’arte rupestre”. All’interno di questi luoghi di culto, in parte liberamente accessibili ed in parte visitabili con prenotazione, sono nascosti dei veri e propri tesori; basti pensare, ad esempio, alla celebre Cripta del Peccato Originale (o Grotta dei Cento Santi), definita “La Cappella Sistina dell’arte rupestre” (e vedendo le foto si capisce facilmente il perché). Vale la pena inserire questa ed altre chiese rupestri nel vostro programma.
(la Cattedrale di Matera)
Nei rioni Sassi e nella zona del “Piano” sorgono chiese più moderne, ma altrettanto maestose e riccamente abbellite. Questi luoghi di culto sono la testimonianza di un legame con la religione che non è andato mai scemando nel corso dei secoli; la scintillante Cattedrale, il cui campanile svetta sullo skyline dei vecchi rioni in tufo, ne è la conferma. Ma non solo, altri luoghi come le chiese di San Giovanni Battista, del Purgatorio, di San Francesco da Paola, di San Francesco d’Assisi ed altre ancora meritano di essere visitate.
Partecipare alle tradizioni della città, ad esempio vivere la "Festa della Bruna"
(gli ultimi metri del carro trionfale prima dello “Strazzo”)
Avete mai sentito parlare della Festa della Bruna? Provando a sintetizzare di cosa si tratta, potremmo definire questa festa come il capodanno dei materani, il giorno più importante di tutti, che ricade puntuale ogni 2 luglio da più di 630 anni. La città festeggia la sua Santa Patrona, per l’appunto Maria Santissima della Bruna. I festeggiamenti sono alquanto singolari ed uniscono il sacro ed il profano, per questo motivo meritano di essere vissuti in prima persona. Da un lato vi è la parte religiosa, con la venerazione dei cittadini verso la Madonna; dall’altra, una serie di aspetti che rendono questa festa patronale unica al mondo. Il giorno 2 luglio i materani si riversano per le strade fin dalle prime ore dell’alba; al termine della “Processione dei Pastori” la città viene svegliata dalle batterie di fuochi pirotecnici che preannunciano il passaggio del Quadro della Vergine. L’evento clou di questa impegnativa giornata è l’assalto (i materani lo chiamano “Strazzo“) del popolo nei confronti di un enorme carro trionfale realizzato interamente in cartapesta. Un’opera maestosa, costruita ogni anno da abili maestri cartapestai selezionati tramite un apposito concorso.
(il momento dello “Strazzo” del carro trionfale in piazza Vittorio Veneto)
La statua della Madonna della Bruna (detta “Coraggiosa”) viene innalzata sul carro trionfale e condotta per le vie della città, prima di essere depositata in Cattedrale (non prima dei 3 giri di rito!). Successivamente il carro compie i suoi ultimi metri prima di essere riconsegnato al popolo che lo assale brutalmente in piazza Vittorio Veneto.. come vuole la tradizione.
(spettacolo pirotecnico su Murgia Timone)
L’evento culminante di questa giornata di festa è il fantastico spettacolo pirotecnico su Murgia Timone, a cui è possibile assistere direttamente dai rioni Sassi. Si tratta di una festa che si protrae per più giorni e che rende questo periodo dell’anno magico. La Festa della Bruna è solo uno dei tanti appuntamenti che arricchisce il calendario degli eventi materani.
Mangiare una bruschetta, un panzerotto bollente o un pezzo di focaccia appena sfornata
(pane di Matera IGP)
Nei precedenti punti abbiamo parlato di trekking, di passeggiate e di continue scoperte negli angoli più remoti della città. Se siete troppo stanchi ed avete bisogno di ricaricare le energie con del cibo sano, genuino e gustoso, allora vuol dire che è arrivato il momento di fermarsi per assaporare i tanti piatti che hanno origine nella tradizione contadina e che hanno reso famosa la gastronomia materana. Cominciamo dall’elemento di spicco, stiamo parlando ovviamente del “Pane di Matera IGP“, acquistabile nei tanti panifici cittadini (e non solo). I ristoranti spesso lo propongono sotto forma di gustosa bruschetta, scottata sulla griglia e condita, nella versione più semplice, con olio e pomodoro (in alcuni casi con l’aggiunta di salumi e formaggi); in aggiunta, spesso nei menù viene proposta la “Cialledda“, nelle varianti fredda e calda, un piatto tipico della tradizione materana: pane raffermo inumidito con acqua, olio, sale, origano, cipolla e pomodori.
(focaccia materana con pomodorini)
Se invece volete puntare più su uno street food altrettanto gustoso e genuino, sempre in panificio potreste andare sul sicuro acquistando un pezzo di focaccia (comunemente con pomodoro pelato, pomodorini o patate) o un fumante panzerotto (nella versione classica con pomodoro e mozzarella, varianti con salsiccia, rape, salame, prosciutto, funghi ed altro ancora). In tutti i casi dovrete semplicemente fare come fanno i materani da svariate generazioni: chiudere gli occhi ed assaporare i gusti autentici della tradizione e del territorio.
Gustare un aperitivo/cocktail nei Sassi o in via Ridola
I Sassi e la zona del “Piano” brulicano di graziosi localini in cui potersi fermare per un aperitivo o più semplicemente per un cocktail. Avrete quindi l’imbarazzo della scelta sia di giorno, per una breve siesta durante le vostre passeggiate o escursioni, sia di notte, nel cuore della movida materana. Passeggiando per gli antichi rioni in tufo troverete numerosi lounge con terrazza in cui potersi soffermare per ammirare uno degli scenari più belli del mondo.
(via Ridola, cuore della movida materana)
Per quanto riguarda la sera, è via Ridola il ritrovo preferito dai giovani. Qui, tra un cocktail ed un altro, i ragazzi materani amano passare le proprie serate. Molto piacevole è la passeggiata per le vie del “Piano” (la zona che precede l’ingresso nei Sassi): da piazza San Giovanni Battista fino in piazza Duomo, passando per via San Biagio, piazza Vittorio Veneto, via delle Beccherie, piazza Sedile, piazza San Francesco d’Assisi e via Ridola. Molti locali presentano una conformazione davvero caratteristica: ricavati all’interno di vecchie abitazioni, gli ambienti sono scavati nella roccia e si sviluppano su più livelli verso il basso, scendendo fin dentro le viscere della terra. Il centro storico è ravvivato da artisti di strada e musica dal vivo.. ce n’è davvero per tutti i gusti!