Era il lontano 2007. Un ragazzo diciannovenne, uno dei tanti, appassionato di informatica, decide di preparare la valigia e partire, lasciare la propria terra d’origine, Matera in questo caso, per iniziare la sua carriera universitaria a Pisa. Un destino che sembra scritto per chi nasce in un’area come il Mezzogiorno d’Italia, ricca, ricchissima di storia, cultura, gastronomia, beni archeologici e brava gente, ma “povera di futuro”. Per uno strano scherzo del destino un giorno prima della sua partenza il ragazzo perde la nonna a cui era tanto legato; una donna amata da tutti nel quartiere di Lanera, che ha saputo costruire la sua storia sulla disponibilità e sulla lealtà. Raccontava il papà del ragazzo di come sua madre fosse un punto di riferimento in quella zona dei Sassi chiamata “La discesa del Liceo” (la parte finale di via Casalnuovo) dove viveva la sua famiglia prima del “grande esodo”. Nonna Nunzia, si chiamava così, era la confidente di tutti, aiutava chiunque bussava alla propria porta, spesso prestava il poco cibo e denaro (a volte senza chiederne la restituzione); un pozzo di preziosa conoscenza contadina, fatta di aneddoti, racconti, proverbi serviti in un dialetto schietto e genuino, come ormai non si sente quasi più. La nonna non sapeva che sarebbe stata la miccia di un progetto che avrebbe interessato prima il figlio e poi suo nipote.
Torniamo al 2007. Il papà del ragazzo ama trascorrere del tempo con la propria madre e, per stimolarla nei momenti di sconforto, che negli anziani si fanno sempre più frequenti con l’aumentare degli anni, decide di prendere un registratore e rendere immortale la voce, la storia, la conoscenza di sua madre Nunzia. Il ragazzo, innamorato pazzo della propria terra e conscio dell’enorme potenziale non sfruttato racchiuso in essa, che potrebbe garantire ai giovani come lui un futuro vicino la propria famiglia, parte con il dolore della perdita della nonna nel cuore. Giunto a Pisa il ragazzo inizia a pensare ed a porsi delle domande. Perché i giovani devono sentirsi costretti a partire? Perché la propria terra non riesce a gridare al mondo intero la propria bellezza? Chi può contribuire al processo di rinascita iniziato tra gli anni ’80 e ’90? Il ragazzo, con l’aiuto del padre, decide quindi di dar vita ad un ambizioso progetto che unisce la passione per l’informatica, il lavoro svolto dal papà, le conoscenze personali ed acquisite da nonna Nunzia e l’amore per la propria terra. Nel novembre 2007 nasce il progetto Wiki Matera, online per la prima volta nel novembre 2008 con l’obiettivo di coinvogliare in maniera libera ed indipendente, in un unico grande contenitore virtuale, tutto ciò che riguarda la città dei Sassi. Il fine di questo progetto è semplicemente far conoscere al mondo la bellezza della propria terra.
Il giorno 8 luglio 2008 un materano chiamato Francesco Salvatore tira fuori dal cassetto un’idea, partendo dall’esperienza maturata dalla città di Genova nel 2004. L’obiettivo è ambizioso ed impensabile per l’epoca, candidare Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Francesco, “Ciccio”, ne parla con i suoi amici, raccoglie i primi consensi e costituisce nel 2009 l’Associazione Culturale Matera 2019. La città però, abituata ed assuefatta ad una visione disfattista, inizialmente non ci crede. Matera ha vissuto un passato di miseria e “Vergogna nazionale” (come ci ha definito Togliatti nel 1948), diventare capitale europea, addirittura della cultura, è vista come una rivoluzione irrealizzabile, troppo grande. Tuttavia l’associazione decide di insistere, andare avanti, credere nelle proprie capacità ed in quelle della città e dei suoi cittadini. Negli anni successivi l’iniziativa prende la sua strada, spesso non dritta e lineare. Quei ragazzi dell’associazione vengono addirittura messi da parte in maniera ingiusta; ad ogni modo la candidatura viene ufficializzata, Matera viene prima inserita nella shortlist e poi, con le parole del Ministro dei Beni ed Attività Culturali, Dario Franceschini, il 17 ottobre 2014 viene designata Capitale Europea della Cultura. Il destino è capovolto, il processo è completo, la “Vergogna nazionale” è spazzata via dall’indimenticabile urlo di gioia di una piazza San Giovanni gremita come non mai. Ciccio Salvatore ed i suoi amici, nonostante le ingiustizie subite, esultano.
WikiMatera il giorno 12 novembre 2018 ha compiuto il suo decimo compleanno. Oggi, 19 gennaio 2019, abbiamo deciso di raccontarvi la nostra storia insieme a quella di chi si è reso protagonista di questo traguardo epocale. Il messaggio e l’invito che l’articolo vuole trasmettere è quello di impegnarsi in prima persona. Siamo tutti artefici del nostro destino, per questo motivo tutti sono tenuti a dare il proprio contributo, piccolo come nel caso di WikiMatera o enorme nel caso di Ciccio, per una causa comune, come quella di rovesciare il destino di una città. Partecipare attivamente ci rende protagonisti del futuro, l’importante è credere sempre nell’obiettivo.
Il 19 gennaio 2019 è la festa di Matera, dei materani, di chi ha vissuto la “Vergogna nazionale” con sofferenza e di chi ci ha sempre creduto, di chi ama la città 365 giorni l’anno e di chi non smette di sognare in un futuro migliore.
A tutti vogliamo augurare una buona festa ed un buon Matera 2019.
Viva Matera!