Già dal giorno 1 luglio i Cavalieri della Bruna si radunano nei pressi della Cattedrale per aspettare la fine della SS. Messa, a cui segue un breve spettacolo pirotecnico. La cavalcata, in dialetto chiamata “Calvchèt”, consiste in un lungo corteo composto dai Cavalieri della Bruna, dalle autorità ecclesiastiche e politiche cittadine, oltre che dalla banda, che accompagna la statua della Madonna della Bruna e del Bambino dalla Cattedrale fino alla chiesa dell’Annunziata, sita nel rione Piccianello. Da questo quartiere, nel pomeriggio, partirà il Carrio Trionfale con sopra la Madonna della Bruna, verso le vie del centro città. Uno dei protagonisti della cavalcata è sicuramente il generale (” ‘U generel”) dei Cavalieri della Bruna. Negli ultimi anni ha assunto un significato sempre più importante la “Vestizione” del generale, che in precedenza avveniva presso la casa del generale; l’abitazione, nell’occasione, veniva aperta a tutti coloro che volessero assistere. Dato il sempre maggiore numero di materani interessati a questo aspetto della festa, la vestizione del generale viene eseguita nel palazzo Lanfranchi alle ore 10 circa, a questo appuntamento vi partecipa tutta la famiglia.
Prima della cavalcata il generale passa in rassegna la cavalleria, che nel frattempo si è radunata nelle zone periferiche della città prima di giungere in piazza Vittorio Veneto, e ne prende il comando. Oltre al generale, le altre figure di spicco tra i Cavalieri della Bruna sono il vice-generale ed il trombettiere, in dialetto ” ‘U trmbttjr”, il quale nell’arco di tutta la giornata si esibisce con la tromba in motivetti molto cari ai materani: l’adunata, la carica, il galoppo ed altri ancora.
La cavalcata inizia verso le 11,30 del mattino ed è un’esplosione di colori, quelli degli abiti dei cavalieri e dei cavalli che scortano la Madonna della Bruna tra ali di folla festante. Bellissime anche le carrozze d’epoca con sopra le autorità ecclesiastiche, di cui il vescovo con in mano la statua del Bambino. Il corteo arriva nel rione Piccianello, accolto come al solito dal lancio di volantini dai balconi e dalle campane in festa. Una volta entrati nella chiesa dell’Annunziata intorno alle 13,30, la statua della Madonna e del Bambino prendono posto vicino l’altare mentre il vescovo benedice il popolo materano, legato alla propria Santa Patrona da un vincolo indissolubile.