I fischietti nella nostra tradizione hanno sempre avuto un grosso valore scaramantico.
Un tempo venivano murati nei camini per allontanare dalle abitazioni gli spiriti maligni e sempre per la stessa ragione venivano posti sulle culle dei neonati non ancora battezzati.
I figli maschi ne ricevevano uno in dono in tenera età come augurio di futura felicità.
In Italia esistono diverse zone in cui vengono prodotti fischietti, ogni luogo però ha nella propria tradizione e cultura l’uso di colorazioni e forme diverse per contraddistinguere il proprio fischietto. A Matera il fischietto si chiama “Cuccù” ed ha la forma stilizzata di un gallo ed è in genere bitonale.
Un tempo veniva regalato ai bambini il giorno di Pasquetta, ma era secondo un’altra tradizione il simbolo di promessa d’amore: più il Cuccù era decorato, più grande era la promessa d’amore.
Informazioni al sito www.ilbottegaccio.it
Inno al Cucù
Autore: Cav. Giovanni Martinelli
Da tanti anni facciamo i Cucù,
ora invece li fai pure tu,
ma l’argilla che abbiamo quaggiù,
certamente, non ce l’hai tu.
Tante cose facciamo però,
con l’argilla a noi tutto si può,
piatti, quadri, gioielli e cucù,
noi facciamo di tutto e di più, cucù.
Ne abbiam grandi e anche piccini, dai, fischia pure tu,
se lo suoni in ogni momento
tu sarai felice e contento,
se lo suoni in compagnia
porterà fortuna e allegria,
perciò, portalo sempre con te,
col Cucù tu sarai un vero Re,
perciò portalo sempre con te,
col Cucù sarai tu il vero Re!