La “Cialledda” è forse il piatto tipico materano più famoso in assoluto. Nelle sue due varianti, calda e fredda, il protagonista è sempre il pane di Matera IGP. Questa pietanza nasce nel contesto di povertà assoluta in cui vivevano la maggior parte delle famiglie materane fino agli anni ’50. Nelle abitazioni dei rioni Sassi il pane era fatto in casa, con grandi forme da 4/5 Kg (cotte nei forni di vicinato o di quartiere) che duravano per molti giorni. Quando diventava duro, raffermo, il pane non veniva buttato, bensì bagnato e riutilizzato fino all’ultima briciola nella “Cialledda”, insieme ad altri ingredienti. Un piatto semplice ma molto gustoso, oggi servito in ogni ristorante della città anche in formato aperitivo.
Cialledda calda
Nella cialledda calda, insieme al pane, alle olive, ai pomodori, alla cipolla ed alla cicoria, viene utilizzato un uovo. In una ciotola con del pane raffermo viene rotto un uovo. Olive, pomodori, cipolla e cicoria vengono sminuzzati ed inseriti in una pentola con dell’acqua che bolle. Infine il tutto viene mescolato con dell’aggiunta di olio e sale.
Cialledda fredda
Rispetto alla cialledda calda, nella variante fredda non viene utilizzato l’uovo. All’interno di un contenitore con del pane raffermo viene versata dell’acqua. Separatamente vengono sminuzzati pomodorini, cipolle e peperoni. Il pane in ammollo viene strizzato, mescolato con gli altri ingredienti e condito con olio, origano e sale.