La Civita è la parte più antica e centrale dei Sassi di Matera, essa separa il Sasso Barisano dal Sasso Caveoso. Questa area prima delle altre è stata abitata dagli uomini primitivi che decisero di attraversare la Gravina ed insediarsi sull’altro versante del torrente. Nel corso dei secoli la parte alta della Civita ha rappresentato il fulcro della vita economica, politica e culturale della città. Per la sua posizione dominante, i nobili la scelsero per alloggiare, protetti dalle mura erette in epoca romana.
La centralità della Civita è testimoniata da diversi aspetti analizzati di seguito. Innanzitutto dentro le mura cittadine fu edificato il vecchio castello della città, chiamato Castelvecchio, da cui ha preso il nome l’omonimo rione, a cui si accede prendendo la prima traversa a destra appena giunti in piazza Duomo. In passato per accedere in piazza Duomo, salendo da via Duomo, bisognava obbligatoriamente passare per due porte presidiate, la “porta di iuso” (che vuol dire porta di giù, situata appena dopo piazza del Sedile) e la “porta di suso” (porta di su, appena prima dell’arco che immette in piazza Duomo). Nel XIII secolo fu scelto di costruire all’interno delle mura la Cattedrale della città. L’ultimo aspetto che analizziamo riguarda le residenze signorili, la maggior parte dislocate intorno a quest’area. Hanno accesso in piazza Duomo palazzo Gattini, palazzo Malvinni Malvezzi (foto a sinistra) ed il palazzo Arcivescovile (con il “Salone degli Stemmi”, foto in alto), tra la “porta de suso” e la “porta de iuso” sorge palazzo Santoro, sempre in via Duomo vi erano palazzo Ridola e palazzo Bronzini, nelle immediate vicinanze in via San Potito ci sono palazzo Venusio (attuale palazzo Viceconte) e casa Noha, palazzo Pomarici in via San Giacomo ed infine palazzo Saraceno-Alvino e palazzo Ferraù (foto in alto a destra), sorti nell’estrema periferia di rione Castelvecchio. Ciascun palazzo rappresentava un biglietto da visita per le famiglie, di conseguenza le abitazioni venivano abbellite in ogni modo, utilizzando affreschi e sculture di eccezionale fattura, capitelli, volte, archi ed altro ancora.
La successiva espansione cittadina costrinse le famiglie nobili ad uscire fuori dal perimetro delimitato dalle mura del Castelvecchio. Di conseguenza cambiò anche il polo economico di Matera, piazza del Sedile divenne il nuovo cuore socio politico della città. Alcune famiglie nobili, come Ferraù, dotarono il proprio palazzo di un accesso anche in questa piazza, mentre furono edificati altri importanti palazzi “al piano” (subito fuori i Sassi), come ad esempio palazzo Lanfranchi, oggi sede del Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata.