Il palazzo divenne una dimora signorile a partire dalla seconda metà del XV secolo; fino al XVIII secolo la residenza mantenne un unico ingresso presso recinto Castelvecchio, cioè dalla parte più alta della Civita in cui era presente il vecchio castello cittadino, nei pressi della Cattedrale. Verso la metà del XVIII secolo fu ceduto in dote alla famiglia Ferraù, di origine calabrese, stabilitasi a Matera con Giambattista detto “Lo francioso”. I Ferraù divennero ben presto molto influenti nella vita politica cittadina, tanto da ricoprire numerosi incarichi amministrativi.
Stando al Catasto Ostiario, fino al 1732 il palazzo Ferraù mantenne esclusivamente il suo accesso nel Castelvecchio. Con l’espansione cittadina il cuore socio politico di Matera divenne piazza del Sedile, per questa ragione anche i Ferraù dotarono la propria residenza di un accesso da detta piazza, verosimilmente dopo il 1759.
La volontà di rinnovare l’immagine del casato spinse i Ferraù a commissionare numerosi interventi di abbellimento del palazzo e la costruzione della cappella di famiglia (intorno al 1780), dedicata all’Immacolata, nella vicina chiesa di San Francesco d’Assisi, ad opera di Francesco e Maurizio d’Alessio ed altri artisti-artigiani. Per accrescere ancor di più l’immagine della famiglia, Giuseppe Ferraù, primogenito di Giambattista e Angiola Dusmet, sposò Marianna Caracciolo, napoletana, figlia secondogenita di Cesare Maria, marchese di Pannarano, e di Caterina Delli Monti Sanfelice, duchessa di Lauriano. Ancora dei lavori tra il 1802 ed il 1806 adattarono lo stile del palazzo Ferraù alla moda francese dell’epoca. In particolare l’ingresso verso piazza del Sedile e l’aggiunta di alcuni ornamenti nell’interno della struttura hanno preceduto la visita a Matera, il giorno 6 maggio 1806, di Re Giuseppe Buonaparte dopo la sua nomina a Re delle Due Sicilie. Il sovrano fu accolto trionfalmente dai cittadini e fu ospitato in palazzo Ferraù, dove fu celebrato con un maestoso banchetto a cui presero parte tutte le maggiori autorità e le più importanti famiglie della Regia Udienza. Ancora oggi l’edificio conserva la sedia dove sedette Re Buonaparte (in foto a destra la sedia con la dicitura sul retro).
Sono stati ritrovati documenti (oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Matera) che attestano gli assidui rapporti di Giambattista ed i coniugi Giuseppe e Marianna con l’ambiente napoletano, ciò lascia ipotizzare che gli interventi presso palazzo Ferraù siano stati eseguiti da maestranze di spicco nella realizzazione di elementi decorativi, degli arredi e delle suppellettili in stile rococò. In particolare, di pregevole fattura sono le dodici tele dei sovrapporta, volute da Marianna Caracciolo dopo la morte del marito Giuseppe (1811). Queste rappresentano le “Favole de’ Falsi Dei” (Ercole al bivio, Diana e Atteone, il mito di Amimone, Mercurio e Afrodite, Pegaso e Bellerofonte, Apollo e Dafne, il Giudizio di Paride, la nascita di Zeus, ed altri). La biblioteca di famiglia è altrettanto ricca ed annovera al suo interno numerosi testi in latino ed in francese, opere di autori classici e trattati di vario argomento: matematica, fisica, diritto, storia e teologia.
Palazzo Ferraù fu acquistato nel corso dell’Ottocento da Filippo Giudicepietro, negoziante di stoffe, sete e mercerie, e nel 1973 fu venduto da Carlo Giudicepietro al prof. Aldo Bernardini che ha curato il restauro e la conservazione.
Dove e come arrivare
Casa Ferraù è situata in via arco del Sedile, raggiungibile a piedi da piazza del Sedile, passando sotto l’arco senza scalinata posto sulla sinistra guardando frontalmente l’auditorium Duni di palazzo del Sedile.