Matera è una grande miniera di arte e cultura, non a caso è stata designata come Capitale Europea della Cultura per il 2019. Attraverso lo studio della città e del territorio circostante si arriva a capire maggiormente l’uomo ed il suo processo evolutivo, oltre che comprendere la capacità di adattamento alle condizioni di vita in quella che in passato era la civiltà contadina materana. Il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” custodisce al suo interno preziosissimi ritrovamenti preistorici rinvenuti nei numerosi villaggi trincerati sparsi nei dintorni di Matera. Pietre lavorate, lame, utensili rudimentali, ceramiche evolute di tipo “Serra d’Alto” e molto altro. Un tuffo nella Preistoria costruito sul desiderio iniziale del fondatore del museo, l’archeologo Domenico Ridola. Spostandosi di qualche decina di metri è possibile entrare in un luogo dove meglio comprendere il passato della Lucania, terra povera, arretrata ed allo stesso tempo viva. Il Palazzo Lanfranchi ospita il Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, un raccoglitore di testimonianze che possono essere considerate delle istantanee di quella che era la vita della civiltà contadina della Basilicata. Tra tutte le opere è doveroso sottolineare la grande esposizione di Carlo Levi, le impressioni e le sensazioni di uomo proveniente da una realtà ben distante, di colpo a contatto con la miseria che si viveva in queste terre durante il Fascismo e fino agli anni ’50 e ’60.
Come spesso accade, le contrapposizioni possono creare forti legami e piacevolissimi incontri. E’ quanto avviene a Matera, dove la civiltà rupestre incontra le opere di arte contemporanea ospitate presso il MUSMA ed il Complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. Questi luoghi fungono da scenario perfetto per ammirare il moderno al cospetto della capacità dell’uomo di sapersi adattare e scavare nella roccia, verso le viscere della terra.
La storia di Matera passa anche attraverso i suoi monumenti principali, degli autentici segnalibri che ci aiutano a tenere ben salda la memoria storica della città. Il Castello Tramontano, il Monumento ai Caduti in piazza Vittorio Veneto e presso il vecchio stabile della Milizia, ad esempio, hanno un elemento in comune. Entrambi ci raccontano di un popolo che, stanco dei continui soprusi ad opera del potere forte, ha saputo rialzare la testa e riacquisire la propria dignità e libertà pagandole a caro prezzo.