Nell’estrema periferia a Sud-Est di Matera, precisamente a margine di Agna Le Piane, uno degli ultimi quartieri costruiti, sorge uno splendido complesso rupestre letteralmente incastonato nella roccia. Le sue sembianze ricordano molto i paesaggi della Cappadocia, con gli ambienti scavati nella rupe che comunicano tra loro, creano cunicoli, scalinate, cisterne, chiese, sviluppandosi su ben tre livelli di altezza. L’agglomerato di grotte si affaccia a strapiombo sul torrente Gravina; questo piccolo fiumiciattolo ha creato a Matera e dintorni un paesaggio molto suggestivo, composto da canyon verdeggianti e ambienti rupestri.
Consigliamo vivamente di esplorare in lungo ed in largo questo complesso rupestre, sbirciando in tutti gli ambienti, soffermandosi particolarmente sugli scorci mozzafiato sulla Murgia Materana che le aperture nella roccia offrono. Nella parte alta, prima di percorrere la scalinata, è possibile notare i solchi che i contadini ed i pastori hanno scavato nella roccia per convogliare l’acqua nelle cisterne. Proprio una cisterna è il primo ambiente che si presenta sulla destra, all’esterno, ampliata successivamente dai pastori, con l’anno 1912. Nel primo livello è possibile notare le pareti di colore scuro, dovuto all’accensione dei fuochi, ed una cisterna. Scendendo al secondo livello del complesso, per mezzo di una scalinata scavata nella calcarinite, si trova la cappella che da il nome all’agglomerato rupestre, denominato “San Nicola all’Ofra”. Nella cappella gli elementi di rilievo sono collocati sulla parete sinistra, con due archi a tutto sesto: nel primo si trovano i resti di un affresco raffigurante una Madonna con Bambino fra due Santi, con l’anno 1839 ed il nome del committente, Cosimo Caione, nel secondo, invece, un piccolo altare. In fondo è possibile distinguere un vano absidale, mentre sulla parete destra si vede a malapena un affresco raffigurante un Santo che indossa un abito vescovile, probabilmente San Nicola.
Come per altri complessi rupestri, anche San Nicola all’Ofra ha svolto, nel corso dei secoli, diverse funzioni. Dopo essere stato un ambiente monastico presumibilmente fino al XVIII secolo, il complesso è stato adibito ad ovile. I pastori, per ripararsi dalle intemperie e per scongiurare il rischio di fuga degli animali, hanno apportato diverse modifiche a questo sito, non ultima la costruzione di un muro a secco all’esterno, verso il torrente Gravina. Oggi la chiesa rupestre di San Nicola all’Ofra versa in uno stato di abbandono, per cui consigliamo di visitare assolutamente questo sito ponendo particolare attenzione al piano di calpestio. Nello specifico, consigliamo di non percorrere la parte centrale della cappella (secondo livello), in quanto già interessata da un piccolo crollo.
Dove e come arrivare
Il complesso rupestre di San Nicola all’Ofra è raggiungibile dalla periferia a Sud-Est di Matera. Da via Lucana, imboccare per via Cappuccini e, successivamente, svoltare per Contrada Agna. Dopo duecento metri circa, la strada presenterà una biforcazione, proseguire quindi verso destra in direzione Contrada Agna per circa 2 Km. A questo punto la Chiesa rupestre San Nicola all’Ofra si trova sulla sinistra, bisogna parcheggiare l’automobile e percorrere a piedi, seguendo il sentiero, circa 800 metri. Il canyon della Gravina si aprirà in maniera dirompente al vostro sguardo, con essa il complesso rupestre. Non appena raggiunti lo jazzo sovrastante il sito, trovare sul bordo del costone roccioso una scalinata che consente di raggiungere la destinazione.