Nel primo pomeriggio i fedeli si riuniscono nello spiazzale della Fabbrica del Carro, presso il rione Piccianello, per trainare a mano il manufatto e parcheggiarlo dentro il recinto della Fabbrica del Carro (sempre in rione Piccianello). Per qualche ora il Carro Trionfale può essere ammirato da quei pochi fortunati che riescono ad accedere nel recinto, in questo frangente vengono scattate le foto di rito con i maestri cartapestai, artefici, con la loro bravura e con il loro ingegno, dell’opera che ha saputo catturare gli occhi del popolo. Verso le 18 circa i devoti, con il vescovo e tutte le autorità ecclesiastiche, trasportano in spalla la statua della Madonna della Bruna, la “Coraggiosa”, con il Bambino dalla chiesa dell’Annunziata alla Fabbrica del Carro, dove avviene il posizionamento sul Carro Trionfale. La partenza del carro verso il percorso previsto avviene intorno alle ore 20.
Tradizione vuole che la distruzione del manufatto in cartapesta debba avere luogo in piazza Vittorio Veneto, tuttavia ciò non sempre avviene. Nel corso degli anni molto spesso la distruzione del carro è avvenuta lungo il tragitto dalla Cattedrale a piazza Vittorio Veneto. Per questo motivo negli ultimi anni la protezione del manufatto è affidata ai corpi delle forze dell’ordine, insieme ai Cavalieri della Bruna, i quali provvedono a scortare il simbolo della festa dalla Fabbrica del Carro fino alla sua distruzione in piazza Vittorio Veneto, garantendo il pieno rispetto della tradizione. In passato la protezione del Carro Trionfale era affidata a gruppi di giovani materani, i “Vastasi” (in dialetto ” ‘U vastosr”), sempre insieme ai Cavalieri della Bruna. Per accaparrarsi un posto in piazza Vittorio Veneto al fine di assistere allo strappo del carro, in dialetto “Strazzo” (” ‘U strozz”), la gente si posiziona in piazza già dal primo pomeriggio.
Il Carro Trionfale da Piccianello, seguendo via Marconi, via Annunziatella, via XX Settembre, via del Corso e piazza del Sedile, si reca in piazza Duomo. In questo luogo la Madonna prende possesso della città, compiendo sul suo carro i famosi “Tre giri” della piazza (che solitamente aumentano in segno di buon auspicio); a seguito dei lavori di restauro che interessano la chiesa madre della città, i tre giri vengono compiuti nella piazzetta antistante piazza San Francesco. Successivamente la Madonna viene estratta dal manufatto in cartapesta e riportata in Cattedrale, mentre viene tagliato il pezzo del carro che sovrasta il posto di guida e donato al cosidetto “Auriga”, cioè il cocchiere che conduce il carro da rione Piccianello fino in piazza Vittorio Veneto, dove avverrà l’assalto finale.
L’attesa è estenuante, la folla attende per ore l’arrivo del manufatto in cartapesta prima di assaltarlo. L’adrenalina sale ed il cuore batte all’impazzata quando i rumori delle ruote e dei campanelli dei muli diventa sempre più forte. Fino all’arrivo del carro in piazza Vittorio Veneto intorno alle 22,30, dove viene assaltato dal popolo materano, come tradizione vuole da più di seicento anni.
Giovani e meno giovani fanno a gara per portare a casa una statua di cartapesta. L’assalto al Carro Trionfale dura pochi minuti, i più abili riescono ad estrarre indenni le statue o le altre decorazioni. Le statue meno fortunate vengono strappate e contese dalla folla; ciascuno vuole il proprio pezzo del carro, un simbolo beneaugurante per l’intera famiglia. Lo strappo, come detto, dura pochissimi istanti, tanto che i materani spesso usano dire “Siamo rimasti come il 2 di luglio” (in dialetto “Sim rjmes coum o dij d ligghij”) per indicare una situazione che ha subito un cambio di stato repentino, tanto da lasciare smarriti e sorpresi.
I materani in meno di un batter d’occhio vedono sparire lo splendido manufatto in cartapesta realizzato con tanta passione dal maestro cartapestaio ed i suoi aiutanti. Non c’è tempo per i rimpianti, l’appuntamento è nel cuore dei Sassi, bisogna prendere posto per godere dello splendido spettacolo di luci e suoni proveniente da Murgia Timone, l’inizio è intorno alla mezzanotte.