La cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio è il luogo di culto cattolico principale di Matera, chiesa madre dell’arcidiocesi di Matera-Irsina, uno splendido esempio di arte mista a fede; al suo interno questo luogo di culto racchiude pregiati affreschi e decorazioni di elevata fattura, oltre che numerosi altari che in passato erano usati dalle famiglie nobili per celebrare i riti. La cattedrale fu costruita in stile romanico-pugliese nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita, che divide i due rioni Sassi Barisano e Caveoso; il contesto storico in cui la cattedrale fu costruita è di dinamismo economico, politico e culturale, il cui asse portante era lo stretto legame con i porti della vicina Puglia, a cui Matera apparteneva perchè facente parte della Terra d’Otranto. Il 5 marzo 2016 è stato finalmente riaperto questo importante luogo di culto a seguito dei lavori di restauro coordinati e diretti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata; lavori che hanno interessato la Chiesa Madre dal 2003.
Il 26 febbraio 2016 i cittadini materani hanno così potuto visitare nuovamente la chiesa principale della città, mentre la riabilitazione al culto è avvenuta (come già scritto) il 5 marzo 2016 alla presenza del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano; nell’occasione è stato dedicato il nuovo altare con dei frammenti di ossa di San Giovanni da Matera e Sant’Eustachio, conservati nel sepolcro interno all’altare. Nello stesso giorno, in occasione del Santo Giubileo indetto da Papa Francesco, è stata aperta la Porta della Misericordia, ovvero la cosidetta “Porta dei Leoni” (che affaccia su piazza Duomo, figura a destra). Nella seguente fotogallery gli scatti della cerimonia di riabilitazione al culto della Chiesa Madre (5 marzo 2016).
Durante i lavori di rifacimento del pavimento, nell’ultima cappella a sinistra, in cui è presente lo splendido presepe di Altobello Persio, è stato effettuato un importantissimo ritrovamento. Dagli scavi sono emerse due cappelle riccamente affrescate (foto e video in basso) che probabilmente prima della costruzione della Cattedrale facevano parte del cimitero del monastero benedettino di Sant’Eustachio. Con molta probabilità nei dipinti sono raffigurati la Madonna della Bruna, patrona di Matera, i due Santi Medici Cosma e Damiano e San Nicola.
Sull’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, protettore della città, dove già tra il 1093 e il 1094 aveva soggiornato il Papa Urbano II, la Cattedrale fu edificata a partire dal 1230, alcuni anni dopo che Papa Innocenzo III aveva elevato la città di Matera al rango di arcidiocesi in unione con Acerenza; per fare in modo che il nuovo tempio dominasse con la sua mole le costruzioni circostanti e le due vallate sottostanti dei Sassi, fu necessario rialzare la base rocciosa di oltre sei metri. L’intera area di piazza Duomo e le attuali via San Potito e rione Castelvecchio (come dice il nome stesso il luogo dove sorgeva il primo castello della città) erano protette da una cinta di mura costruita in epoca romana. Per accedere da piazza del Sedile in piazza Duomo bisognava varcare ben due cancelli, chiamati “Porta di suso” e “Porta di iuso”, ovvero la porta inferiore e la porta superiore (i cui segni rimangono ancor oggi nella pavimentazione di via Duomo ed in alcune targhe).
Completata nel 1270 (come testimoniato da un’epigrafe posta sull’architrave della porta che immette al campanile), la nuova Cattedrale fu dedicata originariamente a Santa Maria di Matera, come risulta da un atto notarile dell’epoca. Successivamente in un testamento del 1318 risulta dedicata a Santa Maria dell’Episcopio e dal 1389, anno in cui il papa Urbano VI (già arcivescovo di Matera) istituì la festa della Visitazione, fu intitolata a Santa Maria della Bruna, anch’essa protettrice della città. Infine a partire dal 1627 Mons. Fabrizio Antinori, arcivescovo di Matera, riconsacrò la cattedrale intitolandola alla Madonna della Bruna ed a Sant’Eustachio. Il 2 luglio 1962 Papa Giovanni XXIII elevò la cattedrale a basilica minore. Nel 1991 il principale luogo di culto della città ha ricevuto la visita di Papa Giovanni Paolo II. Nelle seguenti foto si può ammirare il panorama visto dal campanile della Cattedrale di Matera (foto a destra), una visuale che domina l’intera vallata dal torrente Gravina e la Murgia Materana ai Sassi Barisano e Caveoso, fino ad arrivare al Castello Tramontano. Come è possibile osservare in una foto, le campane (dedicate ai Santi Patroni della città) sono state realizzate dalla ditta “Salvatore Nobilione” di Napoli.
A differenza dell’interno, che nel tempo ha subito diverse trasformazioni, l’esterno conserva quasi intatta la sua forma originaria. La facciata è dominata dal rosone a sedici raggi (foto a sinistra), sormontato dall’arcangelo Michele e con due figure maschili ai lati ed un’altra in basso che funge da Atlante. Il rosone è affiancato da 4 colonnine, mentre dal frontone scendono altre 12 colonnine pensili, simboleggianti rispettivamente i 4 evangelisti ed i 12 apostoli, sostenute da telamoni. Al centro della facciata vi è la porta maggiore, chiusa da un arco a tutto sesto con la statua della Madonna della Bruna nella lunetta. Ai lati della porta vi sono le statue dei Santi Pietro e Paolo, mentre alle estremità della facciata vi sono le sculture Seicentesche in altorilievo dei Santi Eustachio e Teopista. Nella facciata destra, posta su piazza Duomo, vi sono altre due porte delle quali la più caratteristica è quella posteriore detta “Porta dei leoni”, per i due leoni scolpiti nella pietra e raffigurati accovacciati mentre reggono le colonne. Nella lunetta sormontante l’altra porta, detta “Porta di piazza”, è inserito un bassorilievo raffigurante Abramo, padre delle tre religioni monoteistiche, tutte presenti in città all’epoca della costruzione. Sul lato posteriore sinistro vi è il campanile, coevo alla chiesa, alto 52 metri ed a quattro piani, di cui tre con bifore ed il quarto con monofore, sormontato da una piramide di epoca posteriore.
L’interno della cattedrale è a croce latina ed a tre navate, con quella centrale che si eleva sulle altre, che sono divise tra loro da arcate a tutto sesto sostenute da dieci colonne sormontate da capitelli in pietra; l’edificio ha subìto notevoli trasformazioni a partire dal 1627 con l’aggiunta di stucchi e decorazioni e nel 1776 i rivestimenti di cornici e stucchi furono ricoperti di un velo di oro. La navata centrale è illuminata da 10 finestre (cinque per fianco), con il soffitto a capriate ricoperto nel 1719 da un controsoffitto ligneo su cui nel XIX secolo furono inserite tre tele dipinte dal calabrese Battista Santoro. Di rilievo è un affresco bizantino risalente al 1270 della Madonna della Bruna con il Bambino benedicente con due dita, attribuito a Rinaldo di Taranto e ubicato sull’altare della prima campata della navata sinistra detta “Della Bruna”; all’artista citato poc’anzi è attribuita anche una composizione pittorica raffigurante scene del Purgatorio.
Il secondo altare della navata sinistra è dedicato a San Giovanni da Matera, infatti qui è presente un sarcofago contenente le sue spoglie. La mattina del 20 febbraio 2016 il Capitolo, appositamente riunito, ha effettuato una ricognizione di alcune reliquie dei Santi Eustachio e Giovanni da Matera per prelevarne dei frammenti di ossa da inserire nel sepolcro del nuovo altare della Cattedrale. Per la precisione, è stato prelevato un frammento dell’omero di San Giovanni da Matera (circa 5 cm) ed un frammento di femore di Sant’Eustachio. L’urna con il corpo di San Giovanni, le cui ossa sono raccolte nel cuscino sotto la testa (custodita nella Cappella dell’Episcopio per tutta la durata dei lavori di restauro della Chiesa Madre, circa dieci anni), è stata portata in processione all’interno della Cattedrale per essere depositata nell’apposito altare laterale.
Sul terzo altare, detto di Sant’Anna, vi è una tela di ottima fattura del 1633 opera del frate Francesco da Martina. Dopo la cappella del Sacramento vi è la cappella rinascimentale dell’Annunziata realizzata da Giulio Persio, con volta a cassettoni e pareti a nicchie. In fondo alla navata c’è la cappella dove è situato il Presepe in pietra dura realizzato dallo scultore Altobello Persio (foto a destra) nel 1534, una delle sue opere più imponenti, che richiama diversi elementi propri della città di Matera (tra cui il Castello Tramontano). Dello stesso Altobello Persio è anche un ricco dossale di altare in pietra con sculture, risalente al 1539, posto in fondo al transetto sinistro.
L’altare maggiore (foto a sinistra), restaurato nel 1627, è sovrastato dalla grande pala eseguita da Fabrizio Santafede raffigurante la Vergine attorniata dai Santi. Il nuovo altare, collocato dopo la riapertura al pubblico, presenta delle decorazioni in cartapesta ricoperta in foglia-oro realizzate dall’artista materano Andrea Sansone. Nell’abside si trova il pregevole coro ligneo in noce massiccio intagliato nel 1453 da Giovanni Tantino di Ariano Irpino, diviso in ben 60 stalli. In alto, a destra del presbiterio, si staglia un organo con duemila canne. Sulla prima porta della navata destra si trova una Madonna delle Grazie tra i santi Ilario e Giovanni da Matera, opera di Domizio Persio risalente al 1592, sulla porta dei leoni una tela di Carlo Rosa del 1652 raffigurante San Gaetano, sul terzo altare destro un crocifisso seicentesco in legno dipinto e sull’ultimo altare un Polittico di Vito Antonio Conversi. Infine a destra dell’ingresso principale vi è il Giudizio Finale, pregevole affresco risalente al XIV secolo emerso durante i recenti lavori di restauro, unico esempio superstite dell’originaria decorazione pittorica, eseguito da Rinaldo di Taranto.
Dove e come arrivare
L’unica strada che consente alle automobili di accedere in piazza Duomo è via Duomo. L’intera area è soggetta a ZTL (maggiori informazioni nell’approfondimento “Come spostarsi a Matera“), per cui consigliamo di raggiungere piazza Duomo a piedi per ammirare le vedute mozzafiato dalla parte alta della Civita di Matera e per respirare l’atmosfera tra i palazzi signorili di quella che era la città tra le mura antiche. Via Duomo è priva di scalinate, al contrario degli accessi di via Gradoni Duomo, via Riscatto, via Muro e via San Potito. La Cattedrale è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19 nei mesi estivi, dalle 9 alle 16 durante i restanti mesi. Le visite sono sospese durante le celebrazioni liturgiche, mentre sono vietate le visite guidate.